Oggi sempre più paesi e città diffondono, tramite internet, informazioni riguardanti i riti quaresimali e le tradizioni legate alla quaresima ed al periodo della Settimana Santa.
Ma sui Riti della Settimana Santa Biscegliese si è sempre scritto poco o troppo poco, anche se la cittadina a nord del capoluogo pugliese è palcoscenico di uno dei riti più suggestivi e peculiari della pietà popolare pugliese: l' Incontro del Venerdì Santo.
Nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo ha luogo la tradizionale Processione dei Misteri.
Per mezzo del sito “La mia Settimana Santa” dell' amico dott. Francesco Stanzione, già Priore dell' Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero di Molfetta, si vorrebbe far conoscere i riti quaresimali che si svolgono a Bisceglie da secoli.
Bisceglie non può vantare un calendario ricco di eventi e processioni legate alla Settimana Santa, dato che le due manifestazioni religiose hanno luogo entrambe il Venerdì Santo, lasciando il Sabato Santo al silenzio e alla meditazione sul grande mistero della Passione di Nostro Signore, proprio come è scritto nelle Sacre Scritture.
Nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo ha luogo la tradizionale Processione dei Misteri.
Per mezzo del sito “La mia Settimana Santa” dell' amico dott. Francesco Stanzione, già Priore dell' Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero di Molfetta, si vorrebbe far conoscere i riti quaresimali che si svolgono a Bisceglie da secoli.
Bisceglie non può vantare un calendario ricco di eventi e processioni legate alla Settimana Santa, dato che le due manifestazioni religiose hanno luogo entrambe il Venerdì Santo, lasciando il Sabato Santo al silenzio e alla meditazione sul grande mistero della Passione di Nostro Signore, proprio come è scritto nelle Sacre Scritture.
Questo fa del Venerdì Santo biscegliese un concentrato di emozioni e suggestioni che rimangono impresse nell' animo di ogni biscegliese ma soprattutto di ogni visitatore.
È proprio l' animo biscegliese a rendere la Settimana Santa meno ricca di tradizioni rispetto alle città limitrofe. Non ci è noto che un biscegliese abbia mai scritto una marcia funebre o altro componimento musicale per la “sua” Settimana Santa e che nessuna massaia abbia da preparare ricette tipiche del periodo che precede la Santa Pasqua.
Ma per le strade del centro antico, soprattutto davanti al Convento delle Clarisse in S. Luigi, nei primi giorni della Settimana Santa si sente un delizioso ed invitante profumo di ciambelle glassate che in dialetto locale vengono chiamate "ciammille ccu scilieppe".
In passato si preparavano in casa i tradizionali taralli ai semi di finocchio che con il loro gusto inconfondibile ricordavano a grandi e piccoli che la Pasqua era ormai prossima. Sulla tavola pasquale non può mancare la tipica e colorata "scarciedde" come in altri numerosi comuni della regione.
L' animo biscegliese è già prospettato ai giorni che seguiranno la Resurrezione di Nostro Signore: la scampagnata della Pasquetta qui chiamata “Lunedì del Pantano”, le numerose feste religiose e le sagre campestri e cittadine che avranno inizio con la domenica in albis, dell' Ottava di Pasqua, e termineranno a novembre con la Festa in onore di San Trifone.
L' animo biscegliese è già prospettato ai giorni che seguiranno la Resurrezione di Nostro Signore: la scampagnata della Pasquetta qui chiamata “Lunedì del Pantano”, le numerose feste religiose e le sagre campestri e cittadine che avranno inizio con la domenica in albis, dell' Ottava di Pasqua, e termineranno a novembre con la Festa in onore di San Trifone.
Questo non vuol dire che i biscegliesi non vivano intensamente la Settimana Santa, ma ciò spiegherebbe il numero esiguo di tradizioni legate ai giorni più importanti nella vita di ogni cristiano.
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Prima di passare alla descrizione vera e propria voglio ricordare, per dovere di cronaca, che in passato la sera del Giovedì Santo avveniva la Processione di Cristo Morto nella “Culla”, una bara di cristallo addobbata con ceri contenuti in portalampade di diversi colori, che in dialetto locale viene chiamata "Catìne".
Prima di passare alla descrizione vera e propria voglio ricordare, per dovere di cronaca, che in passato la sera del Giovedì Santo avveniva la Processione di Cristo Morto nella “Culla”, una bara di cristallo addobbata con ceri contenuti in portalampade di diversi colori, che in dialetto locale viene chiamata "Catìne".
Il corteo processionale sfilava per le strade del centro cittadino a luci spente che le conferiva molta più suggestione rispetto ad oggi. Da parecchi anni questa processione è parte della Processione dei Misteri che si svolge il pomeriggio del Venerdì Santo.
Nella settimana che precede la Domenica delle Palme, chiamata di Passione, in Concattedrale si svolge il Settenario in onore di Maria SS. Addolorata al quale partecipa sia la confraternita che l' associazione femminile.
Nella settimana che precede la Domenica delle Palme, chiamata di Passione, in Concattedrale si svolge il Settenario in onore di Maria SS. Addolorata al quale partecipa sia la confraternita che l' associazione femminile.
Il Giovedì Santo invece, subito dopo la S. Messa in Coena Domini, ha inizio la visita agli Altari della Reposizione comunemente chiamati "Sepolcri". La tradizione vuole che se ne visitino sette, come i dolori della Vergine Addolorata o almeno in numero dispari a partire da tre.
Sono soprattutto le chiese del centro storico ad essere visitate da una fiumana di gente di ogni età.
Davanti alla Concattedrale della città, sede della Confraternita in onore della Vergine Addolorata, e dinanzi alla Chiesa di San Lorenzo, sede della Confraternita di San Giuseppe, la fila si fa interminabile.
Questi due templi sacri saranno i luoghi dai quali partiranno le due processioni che la mattina del Venerdì Santo “si incontreranno.” .
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- Testo a cura di Leonardo Orazio Di Leo.
- Foto tratte dal web.